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Data: 20/03/2012

Parlamento europeo facilita successioni ereditarie

Nell’ambito di una sempre maggiore mobilità all’interno dell’Unione europea e di un sempre maggiore interscambio di leggi, il Parlamento europeo ha approvato un regolamento per facilitare l`esecuzione delle volontà testamentarie di cittadini deceduti in Paesi diversi da quelli d`origine. Il regolamento introduce la possibilità per ogni cittadino di gestire l`eredità secondo le leggi dell’ultimo paese in cui ha avuto la “residenza abituale” e di poter scegliere quale legge debba regolare le sue ultime volontà. Ad esempio, un cittadino italiano che sposa una cittadina tedesca e va a vivere in Belgio, ha la possibilità di decidere se l`eredità sarà regolamentata dalla legge italiana (Paese d’origine), belga (Paese in cui sono ubicate le proprietà) o tedesca (Paese in cui vivono gli eredi). In questo modo vengono facilitate le procedure legali successorie, un ‘innovazione non da poco che ha anche un fine, per così dire, umanitario. Quando infatti si perde un caro, l’ultima cosa che si vuol fare è imbattersi in beghe e difficoltà di ordine burocratico; poter scegliere la forma successoria più conveniente o semplice è una facilitazione in un momento di dolore. Rimangono esclusi da questo regolamento Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca. (Piero Tatafiore)


CdR: Euro2020 e l’appello a nuovi Piani di riforma nazionali

“Se vogliamo che l’Europa entri in una nuova fase di crescita e crei nuovi posti di lavoro, la Strategia per Euro2020 deve diventare una priorità concreta per tutti gli Stati membri, ai cittadini e alle imprese deve essere spiegato a chiare lettere, e il contributo vitale per le istituzioni locali nell’indicare specifiche necessità dovrà essere valorizzato a partire dall’elaborazione dei Piani nazionali per il lavoro e dei Piani nazionali di riforma”. Con queste parole Mercedes Bresso, presidente del comitato delle Regioni, ha salutato le conclusioni dello Spring European Council esprimendo apprezzamenti per l’enfasi sulla crescita e richiamando “un impegno di maggior precisione, operatività e quantificazione” necessario per gli Stati all’interno dei Piani nazionali di riforma. “Queste conclusioni potrebbero segnare un punto di svolta. Richiedono esplicitamente un cambiamento nel modo in cui i governi nazionali contribuiranno ad Euro2020, assumeranno il ruolo delle regioni nella strategia di crescita dell’Europa e porranno un percorso chiaro per la rapida adozione di nuove misure di crescita, per completare i singoli mercati nei settori strategici e per gestire immediatamente nuovi strumenti finanziari come il Project Bonds”. Secondo la Bresso, l’elaborazione di questi Piani è stato sino ad ora un esercizio bilaterale e tecnocratico tra governi nazionali e Commissione europea, senza un effettivo coinvolgimento di altri partner come le autonomie locali. Le autonomie locali sono pronte a fare la loro parte “sfruttando tutto il potenziale degli attuali programmi per i fondi strutturali i cui obiettivi sono coerenti con l’agenda delineata” e il CdR “intende applicare più intensamente la propria Piattaforma per il monitoraggio di Euro2020”. “Se fallissimo nel raggiungimento degli obiettivi di Euro2020 – ha concluso – milioni di cittadini e aziende si troverebbero ad affrontare condizioni di vita e di lavoro peggiori e ridotte opportunità, e tutti gli sforzi messi in atto per il consolidamento finanziario e fiscale dei bilanci comunitari finirebbero per essere inefficaci”. Mercedes Bresso ha inoltre accolto il risultato positivo del Consiglio d’Europa di adesione ai negoziati commerciali con la Serbia. (V.V) Approfondisci

Sito web: www.aiccre.it


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