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Data: 08/04/2013

Gli orizzonti
Al di là della relazioni, che non tutte le organizzazioni riescono a coltivare con la stessa abilità, è evidente che il trend verso l’azzeramento degli aiuti non si invertirà nei prossimi anni e con questo le ONG dovranno fare i conti. La crisi economica sembra più una scusa che il vero motivo dell’erosione continuativa dell’aiuto allo sviluppo. Gli orizzonti stanno cambiando e così anche le priorità dei governi. I Brics hanno mostrato chiaramente, nell’ultimo vertice di Durban, la volontà di modificare radicalmente il sistema geo-politico mondiale partendo proprio dalle politiche dedicate agli aiuti allo sviluppo.
L’orizzonte dello 0,7% del Pil fissato con gli obbiettivi del millennio è ormai da alcuni anni anacronistico ed è reso tale non solo dalla crisi ma dal cambiamento dello scenario mondiale e dal processo di ripensamento dell’aiuto che molti paesi stanno elaborando.
La battaglia per continuare ad investire nello sviluppo globale dovrà essere giocata nel percorso post 2015, è da lì che si dovrà partire per riscrivere un sistema futuro dell’aiuto allo sviluppo con la consapevolezza che dovrà cambiare nome e dinamiche rispetto a quello che ogni anno vediamo ridursi nei grafici dell’Ocse.


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