English version

altre informazioni 2

Data: 31/01/2014

Come ha ricordato, in occasione della rassegna, Francesco Vignarca, segretario della Rete Italiana Disarmo, l’emendamento sui Corpi Civili di Pace fa propri gli intendimenti della storica campagna “Sbilanciamoci” e la stessa iniziativa legislativa si propone di mettere a sintesi e a regime la riflessione e le sperimentazioni delle reti tematiche (in primis Rete Italiana Disarmo, Tavolo Interventi Civili di Pace, IPRI – Rete CCP), facendo tesoro delle elaborazioni più mature, tra cui si ricordano, almeno, il documento sui “Criteri degli Interventi Civili di Pace” e lo studio di “Ricognizione sui Corpi Civili di Pace”.

Si apre così, come ha ricordato lo stesso Giulio Marcon durante l’incontro tenuto alla Camera, uno scenario inedito ed appassionante. Se, da un lato, non è la prima volta che lo Stato approva e finanzia azioni non-governative di pace e il Servizio Civile medesimo si fa “quadro” di azioni civili di pace (si ricordino almeno i progetti di Caschi Bianchi e Dialoghi di Pace), è adesso la prima volta che, in maniera esigente, si pone il tema di formare ed impegnare i professionisti esistenti nell’azione civile di pace e il problema di misurare e calibrare gli interventi, fuori e contro ogni spontaneismo, non tanto in termini di “proiezione”, quanto piuttosto di “impatto”, perché le misure poste in essere (dal sostegno alle vittime alla ricostruzione del dialogo, dalla tutela dei diritti umani alla promozione del processo di pace), sappiano traguardare impatti positivi e duraturi. È una sfida che il movimento per i Corpi Civili di Pace dovrà intercettare e raccogliere.

Gianmarco Pisa, IPRI – Rete CCP (Istituto Italiano di Ricerca per la Pace – Rete Corpi Civili di Pace).



Continua a leggere...»


Pagina precedente