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Data: 10/08/2017

Prossime tappe

I responsabili politici possono anticipare e attenuare questi sviluppi in diversi modi. In primo luogo, dobbiamo sfruttare appieno il nostro potenziale umano sul mercato del lavoro, attivando e mettendo a disposizione di tutti i gruppi generazionali le giuste competenze e garantendo un rapporto proporzionato tra la durata della vita lavorativa e la speranza di vita. Anche gli sforzi politici mirati a un aumento della fertilità e a una gestione efficace della migrazione possono essere utili, come pure il sostegno all’innovazione e una maggiore efficacia della spesa per gli investimenti nelle competenze e nell’istruzione dei giovani e dei meno giovani.

Le parti sociali possono infine fornire un importante contributo per colmare il divario tra i lavoratori più e meno giovani e promuovere un mercato del lavoro più equo per tutti, ad esempio valorizzando l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, fornendo indennità previdenziali e aiutando a elaborare ed attuare la legislazione a tutela dell’occupazione e politiche attive del mercato del lavoro.

Contesto

L’indagine annuale sull’occupazione e sugli sviluppi sociali in Europa riferisce sulle ultime tendenze occupazionali e sociali e riflette le sfide future nonché le possibili risposte strategiche. È la principale relazione della Commissione europea che fornisce dati e analisi ed esamina tendenze e sfide future del mercato del lavoro.

Gli esempi concreti del modo in cui la Commissione intende affrontare le sfide sollevate nelle relazioni annuali ESDE sono numerosi. Il pilastro europeo dei diritti sociali, ad esempio, funge da bussola per mercati del lavoro equi e ben funzionanti e punta a garantire che i nostri modelli sociali siano adeguati per il 21º secolo, soprattutto nel contesto dell’invecchiamento della società e della digitalizzazione. Le iniziative di accompagnamento, quali le consultazioni con le parti sociali sulla modernizzazione dei contratti di lavoro e sull’accesso alla protezione sociale, mirano a garantire la trasparenza delle condizioni di lavoro e la protezione sociale anche per chi è attivo in forme di occupazione atipiche.

Investire nelle persone e consentire loro di sfruttare opportunità di lavoro di qualità è precisamente il punto centrale della “nuova agenda per le competenze per l’Europa”. L’obiettivo è sostenere lo sviluppo delle competenze dei cittadini per prepararli a un mondo del lavoro in evoluzione.

L’impegno della Commissione, teso a ridurre la disoccupazione in generale e la disoccupazione giovanile in particolare, sta dando i suoi frutti. Dal picco della crisi nel 2013 il numero dei giovani disoccupati è diminuito di 1,8 milioni di unità e quello dei giovani che non studiano, non frequentano corsi di formazione e non lavorano (i cosiddetti NEET) di 1 milione di unità. Con la proroga della garanzia per i giovani, l’integrazione finanziaria offerta dall’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile e dall’iniziativa che prevede di continuare a investire nei giovani d’Europa, presentata di recente, la Commissione intende massimizzare le possibilità dei giovani sul mercato del lavoro.


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